Prima di parlare di questo argomento è doveroso fare una precisazione: questi discorsi sono molto ampi e sono tutt’ora oggetto di studio. In questo articolo desidero semplicemente mettere in luce alcuni punti che possono diventare un interessante spunto per comprendere un po’ meglio il nostro corpo.
Generalmente si tende a pensare che sia la postura a causare dolore.
E’ stato più volte dimostrato, invece, che non esiste una correlazione precisa tra difetto di postura e dolore: questo significa che spesso chi ha difetti di postura molto visibili può non avere particolari problemi, mentre chi ha variazioni molto sottili dalla posizione ideale può sperimentare una situazione di dolore importante.
Ad esempio, il soggetto in foto presenta una tipica postura cifo-lordotica, ma non lamenta nessun tipo di dolore.
Per capire come questo sia possibile, bisogna fare una distinzione tra la cosiddetta “postura ideale” e la “postura ottimale”.
Con POSTURA IDEALE ci si riferisce al modello posturale “perfetto”, che viene (e deve essere) utilizzato unicamente come modello comparativo per analizzare e comprendere la grande varietà di posture presentata degli esseri umani. E’ praticamente impossibile ritrovare questa postura in natura, proprio perché “perfetta”.
La POSTURA OTTIMALE è invece quel tipo di postura che permette a quel corpo specifico di muoversi ed espletare le sue funzioni in maniera efficiente. Ciò che caratterizza la postura ottimale è l’organizzazione e l’equilibrio delle parti.
Non una postura senza “difetti”, ma in cui quei “difetti” sono ben compensati tra loro.
Ciò che conta realmente, quindi è la capacità di organizzazione del sistema propriocettivo/posturale del corpo, che determinerà una situazione di equilibrio o disequilibrio. La postura finale altro non è che l’effetto (o per meglio dire uno degli effetti) di un processo che avviene a monte.
Il risultato è che una persona visivamente molto “storta” può avere comunque una impalcatura ben equilibrata, che non porterà situazioni dolorose.
Al contrario, una persona che presenta lievi variazioni dalla postura ideale potrebbe non riuscire ad equilibrarsi e quindi sperimentare vari livelli di disagio.
Allora, perché viene comunque indagata la postura durante una valutazione? Perché, proprio in quanto risultato finale di un processo complesso e profondo, può dare molte indicazioni su quello che sta avvenendo nell’organismo che abbiamo davanti.